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LINEE AVCP la prima rivista online dell'AVCP

Linee@vcp è la nuova rivista online dell’Autorità, nata dall’iniziativa del direttore responsabile, il vice presidente Sergio Gallo, e realizzata da un gruppo redazionale interno, che ha raccolto con entusiasmo e determinazione questo nuovo ed ambizioso progetto istituzionale ed è affiancata da autorevoli esperti esterni, invitati ad impreziosire la rivista sia come coordinatori delle sezioni tematiche sia come firme prestigiose.
Linee@vcp intende approfondire le tematiche di attualità del settore dei contratti pubblici, con testi originali e spunti critici che, speriamo, vorranno pervenire da parte dei lettori.


Oltre all'editoriale, la rivista è organizzata in apposite sezioni, alle note e commenti, all’analisi normativa ed alle note a sentenza. Nel menù principale  trovano spazio anche un focus sugli atti dell’Avcp, all’interno del quale saranno pubblicati commenti ed approfondimenti sui vari atti istituzionali,  una sezione eBook ed una News.


Danilo ESPOSITO

L'esiguo utile non è indice di anomalia dell'offerta

Nella sentenza in esame il Consiglio di Stato dapprima interviene a risolvere la questione afferente allo scostamento dalle tabelle ministeriali sui costi medi della manodopera, per poi analizzare anche la problematica dell´incidenza dell´esiguità dell´utile nella valutazione dell´anomalia dell´offerta. Con riferimento al primo aspetto dello scostamento dalle tabelle ministeriali, il Collegio rileva che il Consiglio di Stato ha già chiarito (da ultimo: Consiglio di Stato, sez. V, 14 giugno 2013, n. 3314 e sez. IV, 22 marzo 2013, n. 1633) "che i costi medi della manodopera, indicati nelle tabelle ministeriali, non assumono valore di parametro assoluto ed inderogabile, ma svolgono una funzione indicativa, suscettibile di scostamento in relazione a valutazioni statistiche ed analisi aziendali evidenzianti una particolare organizzazione in grado di giustificare la sostenibilità di costi inferiori, secondo quanto previsto dagli artt. 87, comma 2, lett. g), d.lgs. 12 aprile 2006, n. 163 e 2, D.M. 8 luglio 2009. Infatti, la previsione di inderogabilità riguarda il trattamento normativo e retributivo del lavoratore in base ai minimi previsti dalla contrattazione collettiva e non anche il costo globale sostenuto dall’impresa in ordine al medesimo costo." Quanto all’esiguità dell’utile, ai fini della valutazione di anomalia delle offerte presentate nelle gare di appalto, si deve ribadire che non è possibile fissare una quota rigida di utile al di sotto della quale l’offerta debba considerarsi per definizione incongrua, dovendosi invece avere riguardo alla serietà della proposta contrattuale, atteso che anche un utile apparentemente modesto può comportare un vantaggio importante (cfr. Consiglio di Stato, sez. VI, 16 gennaio 2009, n. 215 e Sez. IV, 23 luglio 2012, n. 4206), tenuto anche conto che non sono emersi elementi che suggeriscono l’insufficienza dell’utile ad assicurare, per l’esiguità di ulteriori fonti di reddito, il mantenimento delle due società aggiudicatarie e che l’adeguatezza di un’offerta deve essere comunque valutata nella sua globalità, non potendo essere desunta da tale singolo elemento. Per continuare nella lettura della sentenza cliccare su "accedi al provvedimento".

segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti della sentenza del Consiglio di Stato Sez. V, sentenza 13.3.2014 - sentenza 13.3.2014 pubblicato in "Gazzetta Amministrativa della Repubblica Italiana lunedì 31 marzo 2014 17:49 - www.gazzettaamministrativa.it


Danilo ESPOSITO