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13/06/2015: RISPOSTE A FAQ: INTERPRETAZIONE AUTENTICA SOLO SE NON CONTRARIA AL BANDO

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Il TAR Lombardia con sentenza 1294 del 04/06/2015 ha chiarito che le risposte alle FAQ «costituiscono una sorta di interpretazione autentica» solo se dette risposte «possono considerarsi ammissibili se contribuiscono, attraverso un'operazione di interpretazione del testo, a rendere chiaro e comprensibile il significato e la ratio di una disposizione del bando, ma non già quando, proprio attraverso l'attività interpretativa, si giunga ad attribuire alla disposizione un significato ed una portata diversa e maggiore di quella che risulta dal testo stesso, in tal caso violandosi il rigoroso principio formale della lex specialis, posto notoriamente a garanzia dei principi di cui all'art. 97 della Costituzione».

13/06/2015: DURC CON UN CLICK

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Dal 1° luglio si potrà verificare in tempo reale se un’impresa o un lavoratore autonomo è in regola con i contributi e gli adempimenti nei confronti dell’Inps, dell’Inail e delle casse edili (quest’ultima soltanto per le aziende dell’edilizia). A prevedere la novità è stato il dl n. 34/2014 (convertito dalla legge n. 78/2014) attuata dal dm 30 gennaio, pubblicato sulla GU n. 125/2015, in vigore dal prossimo 16 giugno relativamente alle norme degli art. 3, commi 2 e 3 (requisiti di regolarità), art. 5 (procedure concorsuali) e art. 8 (cause ostative alla regolarità).

Il decreto è stato chiaro «sono inoltre sono abrogate tutte le disposizione di legge incompatibili con i contenuti del presente articolo» dunque niente più obbligo di passare per l'Avcpass. 


Danilo Esposito

13/06/2015: COMMISSIONE UE VIA LIBERA ALLO SPLIT PAYMENT, MA COME FUNZIONA?

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Solo il Consiglio adesso può salvarci, parola dei costruttori, dopo che ieri la Commissione UE, che stava valutando la fattibilità dello split, ha dato il via libera.

In base alla norma dello split payment, che fa parte della legge di Stabilità, le amministrazioni pubbliche pagano al fornitore la somma dovuta ma versano l'Iva direttamente all'erario.

Come funziona lo split payment da un punto di vista contabile

 Supponiamo di dover emettere una fattura di €100.000,00 + IVA 22%, questa dovrà indicare:
  • che l’IVA di €22.000,00 è soggetta a split payment
  • il totale fattura per €122.000,00 (€100.000,00 + €22.000,00); 
  • netto da pagare €100.000,00
l’impresa quindi registrerà il credito verso l’ente pubblico, annotando in contropartita l’IVA e la voce di ricavo come si è sempre fatto.
CONTODAREAVERE
Conto ricavi€100.000,00
IVA Vendite€22.000,00
Cliente PA€122.000,0
A questo punto, per aggiornare il conto IVA a debito (come detto, l’IVA split payment non concorre al debito IVA) ed il credito verso la PA va fatta una registrazione di rettifica specifica. L’importo IVA andrà stornato dal totale del credito verso l’ente pubblico e contestualmente andrà diminuito l’importo del debito registrato nel conto IVA Vendite, come si vede nella registrazione successiva.

CONTODAREAVERE
Cliente PA€22.000,00
IVA Vendite€22.000,00




07/06/2015: OMESSA DICHIARAZIONE, ESCLUSIONE SOLO SE MANCA IL REQUISITO

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Il Consiglio di Stato sez. VI con sentenza 2662 del 26/05/2015 ha ribadito che "ove l’onere di rendere la dichiarazione ex art. 38 non sia contemplato a pena di esclusione dalla lex specialis, l'esclusione può essere disposta non già per l'omissione di siffatta dichiarazione ma soltanto laddove sia effettivamente riscontrabile l'assenza del requisito in questione; conf. altresì Cons. Stato, Ad. plen. n. 21 del 2012 e, sulla scia di queste due ultime decisioni, su fattispecie per certi versi simili a quella odierna, Cons. Stato, sez. VI, nn. 4907/2014 e 5890/2014; cfr. , più di recente, Cons. Stato, Ad. plen. n. 16 del 2014 per una impostazione, e in una prospettiva, “sostanzialistica” del problema e per un’attenuazione dell’obbligo di rendere la dichiarazione ex art. 38 da parte di tutte le persone abilitate ad agire per l’attuazione degli scopi societari. 

Danilo Esposito

07/06/2015: NUOVO CODICE: MANODOPERA LOCALE

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Nel DDL al Senato, che sta gettando le basi per il nuovo  codice degli appalti, che grosso modo dovrà entrare in vigore a metà 2016, conterrà anche dei criteri premiali per le imprese che, in caso di aggiudicazione, si impegnino ad utilizzare, anche in parte, manodopera o personale a livello locale.






Danilo Esposito