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16/10/2018: IL DOCUMENTO DI ECONOMIA E FINANZA - SEZIONE APPALTI

Investimenti pubblici 

Sul fronte degli investimenti pubblici è necessario invertire la tendenza negativa in atto da molti anni e precipitata ulteriormente dall'inizio della crisi. Il livello totale delle risorse finanziarie stanziate in un arco temporale che raggiunge i quindici anni per investimenti ancora da avviare, ma già scontati ai fini dell'indebitamento netto tendenziale, ammonta a circa 150 miliardi. Di questi, circa 118 miliardi possono essere considerati immediatamente attivabili, ed è quindi necessaria una forte spinta al processo di avvio e realizzazione degli investimenti sottesi. Inoltre, come illustrato nel paragrafo III.2, il quadro programmatico di finanza pubblica prevede un significativo aumento degli investimenti pubblici rispetto al loro andamento tendenziale, in modo tale da raggiungere almeno il 3 per cento in rapporto al PIL. L’esperienza di questi anni mostra tuttavia che stanziare i fondi non basta per la realizzazione di opere pubbliche di rilevanza strategica secondo tempi e modalità che rispettino gli standard di efficienza. L’efficienza della spesa per la formazione di capitale pubblico, l’impatto sulla crescita e la qualità della vita dipendono anche dalla capacità della PA di selezionare, avviare e completare entro tempi ragionevoli progetti ad alta redditività economica e sociale3 . Le carenze nella selezione e valutazione dei progetti e gli ostacoli all’efficacia della spesa pubblica per investimenti risiedono non solo in vincoli di bilancio, ma anche in una serie di fattori di natura legale, burocratica e organizzativa che si sono accumulati nel corso degli anni. Fra di essi vanno menzionate la perdita di competenze tecniche e progettuali delle amministrazioni pubbliche (in particolare di quelle locali anche a causa del protrarsi del blocco del turn over), le carenze nella valutazione economica e finanziaria e nel monitoraggio dei progetti, la complessità dell’interazione tra le amministrazioni centrali e territoriali, nonché la complessità del recente Codice degli Appalti. Diventa quindi strategico potenziare le autonomie locali quali motore dello sviluppo territoriale. 
Il Governo intende inoltre valorizzare il Partenariato Pubblico-Privato (PPP). La definizione di un contratto standard PPP è già ad uno stadio avanzato di elaborazione. 
Unitamente alla matrice dei rischi e al capitolato di gestione, essa fornirà una guida alle amministrazioni pubbliche per la strutturazione in dettaglio delle operazioni di PPP e la redazione dei relativi atti e documenti negoziali, apportando i seguenti vantaggi: i) una maggiore competitività del Paese a livello internazionale; ii) il miglioramento delle capacità tecniche e negoziali delle pubbliche amministrazioni nella gestione delle operazioni di PPP; iii) la definizione delle dinamiche contrattuali; iv) il supporto alle amministrazioni con maggiori carenze di profili tecnici e giuridici adeguati; v) la limitazione del ricorso alle varianti in corso d’opera; vi) la corretta allocazione dei rischi, contenendo l’insorgenza di contenziosi; vii) una migliore valutazione in termini di trattamento statistico dell’operazione, anche ai fini della classificazione off balance dell’operazione; viii) un’equilibrata sintesi degli interessi pubblici e privati; ix) una maggiore ’bancabilità’' dell’operazione e x) una maggiore attenzione alla fase di gestione. 
Per ridare slancio agli appalti pubblici e superare le incertezze interpretative che sono emerse, si rende necessario modificare il Codice dei contratti pubblici. Il principio sarà quello di semplificare le procedure e, in tal modo, promuovere una maggiore trasparenza dell’amministrazione. La semplificazione riguarderà anche la fase di programmazione relativa alle delibere CIPE, con un collegamento più stretto con il lavoro progettuale delle stazioni appaltanti.

Infrastrutture e mobilità 
La strategia del Governo in ambito infrastrutturale è rivolta a dare priorità ad una rete di piccole opere diffuse per riparare, dove possibile, o sostituire, dove necessario, le opere esistenti con particolare attenzione a viabilità e sicurezza di ponti, gallerie e strade interne. Questo potrebbe avere effetti positivi sul rilancio dell’economia e sul miglioramento della qualità della vita dei residenti nelle aree interne. In tale ambito, sarà potenziata la struttura tecnica di missione che ha il compito di analizzare tutti i progetti già in essere e quelli ancora da finanziare secondo un'attenta analisi costi-benefici.