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LEGGE DI STABILITA' 2015: SPLIT PAYMENT=MENO LIQUIDITA' PER LE AZIENDE

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Lo "split payment" inserito nella Legge di Stabilità per il 2015  prevede che le Amministrazioni non paghino più alle aziende l'IVA sulle fatture ricevute per forniture di beni e servizi, ma che la versino direttamente all'erario. La conseguenza sarà che le aziende avranno seri problemi di liquidità.

L'art. 1, comma 629, lett. b) della Legge di Stabilità modifica il decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, inserendo prima dell'art. 18 il seguente:

Art. 17-ter - Operazioni effettuate nei confronti di enti pubblici - 1. Per le cessioni di beni e per le prestazioni di servizi effettuate nei confronti dello Stato, degli organi dello Stato ancorché dotati di personalità giuridica, degli enti pubblici territoriali e dei consorzi tra essi costituiti ai sensi dell'articolo 31 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e successive modificazioni, delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, degli istituti universitari, delle aziende sanitarie locali, degli enti ospedalieri, degli enti pubblici di ricovero e cura aventi prevalente carattere scientifico, degli enti pubblici di assistenza e beneficenza e di quelli di previdenza, per i quali i suddetti cessionari o committenti non sono debitori d'imposta ai sensi delle disposizioni in materia d'imposta sul valore aggiunto, l'imposta è in ogni caso versata dai medesimi secondo modalità e termini fissati con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze".


Sul sito del M5S viene riportato il seguente esempio.
Un'azienda fattura alla P.A. un imponibile di 10 milioni di euro.
Supponiamo che la stessa azienda abbia un'IVA a credito di 1 milione di euro. Prima dello split payment, come previsto dal D.P.R. n. 633/1972, l'azienda avrebbe dovuto versare 1 milione e 200 mila euro da versare all'erario (2 milioni e 200 mila euro - 1 milione di euro).
Con lo split payment l'azienda dovrà versare comunque l'IVA di 1 milione di euro ai suoi fornitori, ma non incasserà più i 2 milioni e 200 mila euro, con la conseguenza che sarà esposta finanziariamente per 3 milioni e 200 mila euro. La conseguenza sarà che con i tempi biblici, la burocrazia e l'assenza dei decreti attuativi per sapere come avere in compensazione o avere in rimborso i 2 milioni e 200 mila euro.



Danilo Esposito